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In spiaggia con il cane: cosa portare, come farlo divertire e come difendersi dai pericoli
L’arrivo dell’estate permette di beneficiare finalmente di un clima piacevole, di giornate molto lunghe e, soprattutto, del mare e dei suoi numerosi effetti positivi per mente e corpo. Lo iodio e i raggi del sole sono un toccasana non solo per noi umani, ma anche per i nostri amici a quattro zampe. Se poi c’è pure il mare, allora il divertimento è assicurato. Tutti in spiaggia con il cane nelle bau beach, dunque, spiagge per cani e spazi pet friendly con aree dedicate ai nostri amici a quattro zampe.
Strutture pet friendly: comfort e servizi per godersi il tempo in spiaggia con il cane
Molte di queste strutture garantiscono una piacevole permanenza al cane e sono dotate di tutti i comfort possibili, talvolta inclusi servizi di educazione cinofila, dog sitting e asilo. Spesso non mancano recinti nebulizzanti e rinfrescanti, aree sgambamento, innaffiatoi per la pulizia delle deiezioni liquide, sacchetti igienici, ciotole d’acqua fresca, docce, snack e numerose zone d’ombra. Tutto nel totale rispetto delle nostre e delle loro esigenze.
Spiagge libere
In spiaggia con il cane: chi non ha troppe pretese, inoltre, può anche frequentare le spiagge libere. Attenzione, però, che garantiscano almeno i bisogni di prima necessità come acqua dolce a disposizione per lavare via il sale dal pelo del cane tramite pompe o docce e aree recintate che permettano al cane di scorrazzare in tutta sicurezza e serenità.
Per andare in spiaggia con il cane ci vogliono responsabilità e rispetto
Il proprietario è sempre responsabile del proprio amico a quattro zampe e deve avere il massimo controllo su quest’ultimo, evitando possibili fughe verso gli altri bagnanti che, seppur in compagnia del loro amico peloso, potrebbero non gradire la vicinanza di altri quattro zampe. Chi ha un cane esuberante e di taglia grande deve tenerlo d’occhio ancor di più affinché non spaventi o non rischi di far male involontariamente a quelli più piccoli e delicati. Inutile dirlo, poi, bisogna lasciare la spiaggia pulita avendo l’accortezza di raccogliere le deiezioni sulla sabbia e di pulire l’area interessata.
In spiaggia con il cane: attenzione alle restrizioni locali
È bene ricordare, inoltre, che ogni Comune, Provincia, Regione o Capitaneria di Porto può emanare ordinanze e disposizioni alle quale gli stabilimenti balneari devono attenersi scrupolosamente. Meglio verificare a priori le regole locali in vigore per non imbattersi in possibili divieti, restrizioni e soprattutto delusioni.
Kit vacanza per andare in spiaggia con il cane
In spiaggia con il cane dobbiamo portare con noi un vero e proprio kit vacanza: ciotole per bere e mangiare; thermos per mantenere fresca l’acqua, evitando che il cane possa voler bere quella salmastra che può causare gravi gastroenteriti; snack vari e croccantini, magari in una borsa frigo che li conservi freschi; sacchetti igienici; guinzaglio, meglio se non estensibile per mantenere un miglior controllo del cane in caso di necessità; tappetino refrigerante per pet-riposini al fresco; telo mare o brandina per non far stare il cane a contatto con la sabbia rovente. Attenzione a portare i suoi giochi perché in presenza di altri cani si potrebbero innescare liti predatorie o intrecci dei rispettivi guinzagli, se legati.
Colpo di calore nel cane: come riconoscerlo
È assolutamente sconsigliato esporre il cane al sole nelle ore più calde della giornata per evitare il pericoloso colpo di calore. A differenza dell’uomo, il cane è privo delle ghiandole sudoripare, infatti, termoregola la sua temperatura corporea attraverso a polipnea, cioè l’aumento della frequenza respiratoria, e attraverso la dispersione di calore dai cuscinetti plantari. Sarà bene tenere sempre a disposizione acqua da bere non troppo fredda per mantenere idratato il nostro amico che dovrà avere anche un tranquillo posto all’ombra, al riparo dal sole più diretto e dal caldo della giornata, e poter fare frequenti bagni che gli permettano di rinfrescarsi e divertirsi.
Ma come riconoscere un colpo di calore? I sintomi più comuni sono ipertermia (la temperatura può arrivare anche a 42 gradi), episodi di vomito, diarrea, perdita dell’orientamento, salivazione eccessiva, gengive arrossate, sino ad arrivare a situazioni più gravi quali collasso e coma. Al primo sospetto è necessario raffreddare tempestivamente il corpo del cane con acqua fredda, ma non gelida, partendo dall’interno della coscia per poi procedere su tutto il corpo.
Razze brachicefale più a rischio in spiaggia
Particolarmente a rischio sono le razze brachicefale che per la loro conformazione fisica dalla canna nasale ridotta sono più predisposte, come Carlini, Bulldog o Boxer. In tal caso la cura e l’attenzione a non farli scaldare troppo dovranno essere maggiori, perché la loro respirazione è impegnativa già in situazioni normali.
Creme protettive, doccia e asciugatura per il nostro amico a quattro zampe
Per maggiori consigli e indicazioni è utile consultare un veterinario ogni qualvolta si intenda intraprendere una nuova avventura, anche breve. L’esperto vi consiglierà di prestare attenzione ai raggi del sole, specie nei cani a pelo raso che hanno un maggiore rischio di scottature o bruciature. In simili casi si possono usare creme di protezione solare per andare in spiaggia con il cane in tutta sicurezza, indicate non solo per cani a pelo raso, ma anche per coprire le parti glabre e per i cani bianchi, più soggetti a ustioni. Attenzione anche ai cuscinetti che potrebbero scottarsi a contatto di sabbia o asfalto rovente.
Ricordarsi, poi, di sciacquare con abbondante acqua dolce il nostro cane, una volta fatto il suo bagno, per togliere l’eccesso di sale ed evitare l’insorgere di dermatiti. Dopo averlo sciacquato è importante asciugare con cura le sue orecchie – specie se sono cadenti e lunghe perché mantengono più facilmente l’umidità all’interno – per diminuire il rischio di infezioni, funghi e irritazioni.
Sabbia, pro e contro di una vacanza pet friendly
Il cane adora scavare buche e correre sulla spiaggia ma, senza volerlo, può cacciarsi nei guai. Non solo la sabbia può irritargli gli occhi, ma nella foga del gioco il cane la può ingerire e avvertire malessere, perché abrasiva. Di più. Le spiagge, specie se libere, sono sporche, e la sabbia può nascondere mozziconi di sigarette, assorbenti usati e altro materiale non commestibile che il cane potrebbe ingerire, inducendolo, poi, a indisposizione e vomito.
Quando si va in spiaggia con il cane è bene tenerlo sempre d’occhio. Infine: se al nostro amico a quattro zampe non piace fare il bagno, specie se è da caccia, mai forzarlo, deve essere lui, da solo, con i suoi tempi, a farsi coraggio. E non tutti i cani sono nuotatori provetti. Se il nostro amico proprio non ne vuol sapere, valutare che potrebbe divertirsi e rilassarsi molto di più in montagna che al mare.
Tutto quello che devi portare con te per una giornata in spiaggia con il cane
- Crema solare specifica per cani per le zone glabre del nostro pet;
- Cappellino per riparare testa e occhi dal sole, se non lo vuole indossare non insistere;
- Accappatoio per asciugare il pet che dovrà sempre fare una doccia d’acqua dolce dopo il bagno in mare;
- Giubbotto di salvataggio alcuni cani non sanno nuotare e, comunque, potrebbero sentirsi più sicuri;
- Due asciugamani per la spiaggia e uno piccolo da palestra per bagnargli ogni tanto la testa;
- Ombrellone e brandina per il cane se andiamo in una spiaggia libera;
- Acqua fresca da mettere nella borsa frigo o in un thermos;
- Ciotole pieghevoli per bere, sistemata in luogo fresco e se l’acqua si riscalda troppo cambiarla con altra fresca; un’altra per eventuale cibo;
- Almeno due ossi preconfezionati (non freschi, potrebbero attirare vespe e mosche);
- Qualche snack utile per premiarlo.
10 consigli per i dog trekker
1. Visita veterinaria prima dell’escursione
La prima cosa da fare per verificare lo stato di salute generale del vostro cane è pensare a controlli preventivi. L’attività in montagna comporta sforzo costante, dunque, è importante fare delle valutazioni per non trovarsi nei guai. Il veterinario saprà anche indicarvi eventuali profilassi specifiche per le zone dove intendete recarvi.
2. Scelta dell’escursione pet friendly
La premessa è che è fondamentale sapersi muovere in ambiente montano e saper leggere segnaletiche, mappe e cartine. Mai improvvisare, semmai documentarsi bene prima. La scelta dell’escursione deve essere basata su età, morfologia, stato di salute e allenamento del vostro dog trekker. Anche la stagione, la temperatura e le condizioni meteo sono determinanti, così come la durata, la lunghezza, le superfici e il dislivello dell’itinerario.
3. Livelli difficoltà per il tuo cane
Fate sempre riferimento alle fonti ufficiali per le persone, ma ricordatevi che per il trekking con il cane (eccetto per gli itinerari turistici) il livello di difficoltà è da ritenersi mediamente più elevato, sia per il conduttore che avrà una creatura di cui preoccuparsi e con cui coordinarsi, sia per il cane che affronta un livello di difficoltà differente da quello umano.
4. Allenamento e mantenimento
Sì a un allenamento graduale, ben strutturato sia per la parte obbedienza, sia per la forma fisica. È importante che l’allenamento e il mantenimento siano strutturati in base all’età e alla morfologia del cane che, ovviamente, deve essere in buono stato di salute. A fine dog trekking il quattro zampe non deve presentare mai segni di eccessiva stanchezza fisica o mentale (per esempio, un cucciolo dovrà fare esperienze, più che allenamento fisico vero e proprio). Anche per il nostro compagno di avventure il dog trekking deve essere una bella attività.
5. Attrezzatura da escursione per il cane
Pratica e comoda per il nostro amico. Si consiglia sempre l’utilizzo di pettorine tecniche corredate di guinzaglio, meglio se ammortizzato. Molto comode le cinture da canicross perché vi permetteranno di avere le mani libere (questo presuppone che il cane abbia già buone competenze di coordinazione con il conduttore). La medaglietta con numeri telefonici non deve mai mancare.
6. Cosa portare nello zaino durante l’escursione con il cane
Lo zaino umano peserà un po’ di più (a volte anche molto di più!). Prioritario è portare libretto sanitario (con il passaporto, se andate all’estero), museruola, sacchetti per deiezioni, kit di pronto soccorso che includa prodotti anche per il cane, ciotola per l’acqua e impermeabile antipioggia e antivento.
7. Acqua per il cane durante il trekking
Durante il cammino è sempre bene tenere il cane idratato e, in caso di giornate calde, avere la possibilità di bagnarlo così da rinfrescarlo. L’acqua non deve mai mancare, nonostante sia ingombrante e pesante, è sempre bene portarne il più possibile. Se l’itinerario prevede punti d’acqua dovrete decidere se il vostro dog trekker può rifornirsi dalla natura perché il rischio che l’acqua sia contaminata di fatto esiste. Meglio informarsi prima dalla gente del posto. Evitare in ogni caso acque stagnanti e sporche.
8. Le zampe del cane durante l’escursione
Devono essere sempre in ottima salute. Fondamentale che durante il percorso vengano controllate rimuovendo immediatamente detriti o altro che possa ostacolare la corretta deambulazione o creare ferite. Ci sono molti accorgimenti che si possono prendere, sia per la stagione estiva che per quella invernale, a seconda dell’itinerario e del cane. L’idratazione dei polpastrelli è sicuramente uno dei principali.
9. Obbedienza: dog trekker e cane
Importantissima. Per esempio, è necessario che il dog trekker non tiri al guinzaglio perché sarebbe un dispendio di energie inutile per il binomio e perché, comunque, se in salita può diventare scomodo, in discesa diventa molto pericoloso. Qualora decidiate di slegare il cane, qualsiasi sia il motivo, la responsabilità è sempre e totalmente vostra. In questi frangenti l’obbedienza non è un optional, ma deve essere tassativa.
10. Incontri con animali e persone
Tutti gli animali che abitano la montagna vanno rispettati. Non vanno disturbati e tantomeno stressati. La montagna è casa loro, non nostra. È importante comprendere che in zone che presentano forti stimoli visivi e olfattivi anche il cane più obbediente può scollegarsi mentalmente dal conduttore e se pensiamo a cani slegati il rischio di gravi incidenti, anche mortali, è altissimo, sia per il nostro peloso, sia per gli animali selvatici e del pascolo. Anche per questo il guinzaglio è la miglior forma di tutela per loro e per il nostro cane, basti pensare a cani scalciati da cavalli, morsi da vipere o addirittura finiti in scarpate morendo per rincorrere “la preda”.
Articolo pubblicato su Viaggiare con Quattrozampe – Anno 2022
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